Car*,
la votazione del nome della “piccola biblioteca popolare” SciArAdA e S.O.M.S. avvenuta durante il pranzo sociale del 7 dicembre ha dato il seguente esito: 80 votanti, decine di proposte lanciate dalle socie e soci, percentuale degli astenuti inversamente proporzionale alle donazioni di libri.
“Lib(e)ri” è stato il nome più votato con 15 preferenze beffando "Libri alla Spina" (10 preferenze), la variante sul tema "Liberi Libri" (7 a dimostrazione che l'associazione libri-libertà è piaciuta) il simpatico e funzionale Sbiblio (6) finito pari a "Sfogliami" e "Bar dell'inchiostro". Segnaliamo inoltre che il goliardico se "Chiama Pietro" stava per fare il colpaccio con 9 preferenze.
Felici di questo sperimento sociale in evoluzione, vi invitiamo alla prima presentazione di un libro alla Piccola Biblioteca Popolare “Lib(e)ri” domenica 14 dicembre ore 19:00 alla S.O.M.S. Seguirà l'aperitivo.
Francesco Trento
La guerra non era finita. I partigiani della Volante Rossa
Incontro con l'autore
L'iniziativa è promossa da Officine Mattòli, S.O.M.S., Anpi sezione Corridonia e SciArAdA.
In breve
Milano, estate 1945. In una città annichilita dai bombardamenti e dalla fame, un gruppo di partigiani riprende le armi. Sono giovani, giovanissimi: la maggior parte non ha nemmeno vent’anni. E sono pochi, non più di cinquanta. In meno di tre anni, tutti conosceranno il loro nome.
Pochi mesi dopo la Liberazione, nella Casa del Popolo di Lambrate, il comandante della 118a Brigata Garibaldi Giulio Paggio riunisce alcuni partigiani. Dice loro che la guerra non è finita, che bisogna riprendere le armi. La prospettiva ultima è quella di farsi trovar pronti, se la rivoluzione dovesse proseguire il suo cammino. Ma la spinta immediata, il pungolo all’azione, è il desiderio di stanare i fascisti impuniti, trovare quelli che sono sfuggiti al giusto castigo, e pareggiare finalmente i conti.
Sotto la guida del ‘tenente Alvaro’, la Volante Rossa ingaggia una lotta senza quartiere contro i rinati gruppi neofascisti, divenendo presto un punto di riferimento per i lavoratori milanesi. Tutti li chiamano: gli operai per difendere le fabbriche occupate dalla polizia, il Pci per il servizio d’ordine e la vigilanza notturna alle sedi del partito.
Nel luglio 1948 il momento sembra arrivato: Togliatti è in un letto di ospedale, colpito da tre colpi di pistola. Gli uomini della Volante Rossa, armati di mitra e panzerfaust, si dirigono a bordo del loro camion verso una caserma dei carabinieri, intenzionati a prenderla d’assalto. Intanto, un’auto con a bordo un dirigente di spicco della Federazione milanese del Pci tenta disperatamente di intercettarli, prima che scatenino una guerra.
Nel luglio 1948 il momento sembra arrivato: Togliatti è in un letto di ospedale, colpito da tre colpi di pistola. Gli uomini della Volante Rossa, armati di mitra e panzerfaust, si dirigono a bordo del loro camion verso una caserma dei carabinieri, intenzionati a prenderla d’assalto. Intanto, un’auto con a bordo un dirigente di spicco della Federazione milanese del Pci tenta disperatamente di intercettarli, prima che scatenino una guerra.
Lontano anni luce dal revisionismo oggi così di moda, La guerra non era finita è un libro denso e documentato come un saggio storico, narrato con il passo del cinema d’azione.
Nessun commento:
Posta un commento