Da Soms 150. Appunti per una memoria condivisa, il contributo dello sciaradico Fabio Tordini.
Si, l’ho conosciuta…
e sottolineo lei. Non può essere che donna, la Società Operaia di Mutuo Soccorso. È donna perché ha ascoltato storie e racconti ed ha accolto sorrisi e lamenti. È donna perché è stata invidiata a morte e desiderata alla follia. È donna perché è stata bistrattata e talvolta anche screditata. È donna perché è sempre un po' complice, ma difende la propria innocenza con energica dolcezza. La S.O.M.S. è una donna vissuta, con lo “zigomo forte”; non è più una ragazzina e nei suoi 150 anni di vita si è conquistata la stima e il rispetto di molti. Ciò che da sempre la contraddistingue è il suo temperamento: risoluta e travolgente, sa essere passionale e istintiva. È appassionata di fotografia e pittura e cerca sempre in tutti i modi di coinvolgerti nei suoi interessi: ti porta con sé a mostre fotografiche o a teatro, ti racconta dei concerti che ha visto e di quelli che ha organizzato. Con lei puoi parlare di musica per ore, giorni, per poi tornartene a casa con una sbornia di suoni e di nomi. Quando sei con lei potresti ritrovarti nel mezzo di una animata discussione sul cinema che si trasforma in dibattito politico misto a gossip con picchi di elevata dottrina enogastronomica. Alla S.O.M.S. piace la storia, piace parlare di storia e raccontare la sua, di storia. E con le sue parole riesce a far rivivere quelle scene di cui parla: luoghi e persone, volti e discorsi, feste, lotte, momenti di condivisione e di partecipazione.
È come se dalle sue descrizioni trasudassero gli odori dei luoghi che ricorda, e sembra di sentire quei suoni che riempivano i momenti di cui racconta. La S.O.M.S. si circonda di tante persone, da sempre, non può farne a meno. Se la frequenti, subito conosci tutta la “cricca” di personaggi che le girano attorno, di- versi tra di loro ma che insieme condividono idee e sogni.C'è chi le sta sempre dietro e chi solo ogni tanto, chi vorrebbe starci più spesso e chi oramai non può più fare a meno di lei. Centocinquant'anni e sentirli tutti, cosciente- mente, fino all'ultimo. Sentire di averli vissuti, ricordarli perfettamente, nitidamente, intensamente. Centocinquant'anni di presenza nel territorio, di mutualità e battaglie, cultura e forti momenti di condivisione. Auguri, signora S.O.M.S.
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