22/03/15

Non sono razzista ma…

Pubblichiamo la campagna “Accendi la mente, spegni i pregiudizi.” organizzata dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento per le pari opportunità in collaborazione con Anci e Miur, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo.





Non sono razzista… Ma i rom sono troppi!

Non è così perchè:
Nella ricerca del 2008 dell’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione “Italiani Rom e Sinti a confronto”, il 35% degli italiani sovrastimava la presenza dei Rom, addirittura l’’8% pensava che i Rom in Italia fossero oltre i 2 milioni. Solo il 6% degli italiani faceva una valutazione corretta delle presenze di Rom Sinti e Camminanti. Ma quanti sono i rom in Italia? Sono circa 170.000, pari allo 0,2 dell’intera popolazione italiana. Di questi sono circa 86.000 i Rom di cittadinanza italiana.
Fonti: Senato della Repubblica Italiana, Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, Rapporto conclusive dell’indagine sulla condizione di Rom, Sinti e Camminanti in Italia, Roma 2011.

Non sono razzista ma… Gli immigrati portano le malattie!

Non è così perché:
L’Istituto superiore di sanità afferma che la maggior parte di coloro che giungono in Italia è in buona salute, e in un indagine Istat 2012 gli stessi immigrati hanno dichiarato di essere in migliori condizioni di salute rispetto agli italiani. Secondo gli esperti, il buono stato di salute della popolazione immigrata è stato determinato dal cosiddetto “effetto migrante sano”, la teoria secondo cui, per autoselezione, sono i soggetti più forti e sani che intraprendono il difficile percorso migratorio che li porterà da noi. A maggior ragione appare del tutto fuorviante il clamore in occasione del caso mediatico dell’Ebola. L’Italia non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi affetti dal virus. Le zone in cui l’Ebola ha maggiormente colpito la popolazione sono Liberia e Sierra Leone, zone dalle quali giungono pochissimi immigrati in Italia. I sintomi dell’Ebola poi si manifestano in 3 o 4 giorni e un migrante contagiato non potrebbe mai viaggiare per settimane giungendo fino nel nostro paese.
Fonte http://www.epicentro.iss.it/argomenti/migranti/InfettiveIntro.asp “Migrazioni e salute in Italia”. Caritas Diocesana di Roma. “La salute e le malattie degli immigrati. Aree critiche e spazi di ambiguità” di Aldo Morrone (Responsabile Servizio di Medicina Preventiva delle migrazioni, del turismo e di dermatologia tropicale, Istituto scientifico San Gallicano, Irccs, Roma). “The healthy immigrant effect and immigrant. Selection: evidence from four countries”. Journal of Economic Literature. Steven Kennedy & James Ted McDonald & Nicholas Biddle, 2006. “The Healthy Immigrant Effect and Immigrant Selection: Evidence from Four Countries” Social and Economic Dimensions of an Aging Population Research Papers 164, McMaster University.

Non sono razzista ma… L’Italia sta subendo un’invasione!

Non è così perché:
Gli stranieri in Italia sono poco più di 5 milioni e mezzo, ossia l’8% della popolazione. Solo 300 mila sono gli irregolari. Il Regno Unito è il paese europeo al primo posto per numero di nuovi immigrati con circa 560.000 arrivi ogni anno. Seguono la Germania, la Spagna e poi l’Italia. La Germania è invece il paese UE con il maggior numero di stranieri residenti con 7,4 milioni di persone. Segue la Spagna e poi l’Italia. Da tenere conto che all’estero i minori nati sul territorio da due genitori stranieri sono considerati in genere cittadini e non come avviene in Italia stranieri. Nonostante la posizione geografica del nostro paese, siamo solo sesti per numero di richieste d’asilo (27.800). Da notare che il paese col più alto numero di immigrati è anche l’unico che in questo momento sta crescendo economicamente.
Fonte: ISMU su dati Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.

Non sono razzista ma…Manteniamo gli immigrati con 50 euro al giorno!

Non è così perché:
In realtà nessun immigrato percepisce alcun contributo. C’è una quota che è inferiore ai 35 euro al giorno di rimborso spese per ogni richiedente asilo o rifugiato e non per un immigrato, ospitato in un centro di accoglienza. La quota non viene data all’ospite ma alle Associazioni, le Fondazioni, gli enti ecclesiastici che si aggiudicano i bandi delle Prefetture per la gestione dei centri di accoglienza. I bandi sono aggiudicati al ribasso e i 35 euro sono la cifra massima erogata pro capite con la quale devono essere garantiti l’alloggio, i pasti, l’assistenza legale e sanitaria e i servizi psico-sociali. I beneficiari della quota sono in realtà gli enti e le persone che lavorano intorno all’accoglienza. Per i richiedenti asilo e rifugiati è previsto un “pocket money”, cioè un buono per le spese quotidiane da due euro e cinquanta al giorno.
Fonte: L’espresso, 24/11/2014

Non sono razzista ma… Gli immigrati ci rubano il lavoro!

Non è così perché:
Sono appena 2,4 milioni gli occupati stranieri in Italia, solo il 10,8% degli occupati totali, e sono presenti prevalentemente al Nord e nelle professioni meno qualificate. Italiani e stranieri non fanno, infatti, gli stessi lavori. L’occupazione straniera è concentrata in pochi settori. La crisi ha colpito maggiormente la componente straniera, che nel 2013 ha registrato la perdita di 9 punti percentuali di tasso di occupazione contro i 3 degli italiani. Infine, c’è da dire, che per ottenere lo stesso reddito annuo di un italiano, un dipendente straniero dovrebbe lavorare quasi 15 mesi, ovvero 80 giorni in più.
Fonte: Ricerca del CNEL: Il ruolo degli immigrati nel mercato del lavoro italiano.

Non sono razzista ma… In piena crisi gli immigrati ci costano troppo!

Non è così perché:
Il costo complessivo dei migranti in Italia è di 12,6 miliardi di euro calcolati in spese per servizi, scuole, sanità, giustizia. I benefici economici che ricaviamo in termini di tasse, lavoro, imposte pagate dagli immigrati ammontano a 16,5 miliardi di euro. La differenza tra entrate e uscite è dunque di +3,9 miliardi a cui vanno aggiunti i fondi UE stanziati all’Italia che nel quadriennio 2007/2011 equivalgono a 236 milioni,  i versamenti contributivi che sono in crescita di 1,9 milioni rispetto al 2011, e le 628.000 partite IVA afferenti a soggetti nati all’estero.

Fonte: Dossier statistico Immigrazione 2014.

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