"Al Karama" (Latina) + "Campo Rom Barra" (Napoli)
Due reportage fotografici che entrano in un campo rom di Latina e in uno di Napoli e provano a raccontarli per immagini (e parole), in mostra alla SOMS per "Sono Antirazzista E - Festa della Resistenza 2015".
"Al Karama" è composta da 20 foto b/n realizzate da Alessia di Summa nell'omonimo campo rom di Latina, esposte per l'occasione lungo le pareti della sala concerti della SOMS. Il progetto è accompagnato da alcuni pensieri scritti da Martina Nasato che verranno letti dall'autrice durante il pomeriggio del 25 aprile.
"Campo Rom Napoli" è invece una storia a colori: 17 scatti realizzati da Raffaele aka *Tylerdurdan* nel novembre 2011. In questo caso l'esposizione sarà all'aperto: le foto verranno appese "sopra" Rampa Procaccini che dalla SOMS conduce a Piazza Filippo Corridoni.
AL KARAMA
"AL KARAMA" è una parola araba che significa "dignità".
È anche il nome di un campo rom abusivo nella periferia di Latina, ai margini della città, a ridosso della discarica di Borgo Montello. Qui vivono circa 200 persone di cui 70 bambini, la maggior parte dei quali di età compresa tra i 3 e i 9 anni. Le condizioni igenico/sanitarie del campo sono gravissime.
Le fotografie sono state scattate nell'arco di due anni, in tre occasioni differenti. Abbiamo aspettatto che si raccontassero spontaneamente, senza filtri. Le immagini sono accompagnate dai pensieri scritti da Martina, da anni volontaria nel campo.
<<Fra i ricordi più vividi e sorprendenti che ho dei primi giorni in cui iniziavo a frequentare il campo rom, c’è l’odore dei bambini. Occhi enormi e vivaci su corpicini gracili, a volte sporchi, pieni di muco e di graffi, odorano di frutta e di selvatico. Di polvere, di vento, di shampoo da discount e di caramelle.
Il campo puzza, sì. Puzza di odio.
Ma la puzza di odio la portiamo noi>>.
CAMPO ROM BARRA, NAPOLI
“Sono Cool questi Rom”, cantavano gli Assalti FrontaliEd è anche quanto ho pensato io quando ho camminato per la prima volta dentro il campo Rom di Barra, in provincia di Napoli.Sono stato accolto come un amico curioso, nonostante l’invadenza dell’obiettivo della macchina fotografica. Abbiamo passato diverse giornate insieme. Mi hanno fatto assaggiare le loro ricette, abbiamo seguito dei corsi di italiano, mi hanno sorriso. Colorati, padri troppo giovani, sfacciati, mani troppo consumate, impauriti, con gli occhi che guardano speranzosi.Dopo due anni mi capita spesso di vederli, passando con la Circumvesuviana nei pressi del campo, e puntualmente mi ritorna in mente, e mi strappa un sorriso, sempre lo stesso motivo....sono cool questi Rom!
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