Un forte rigurgito antifascista ci ha assalito alla notizia del prossimo passaggio di Forza Nuova a Corridonia.
Noi che, come associazione culturale, siamo quotidianamente impegnati nel cercare dei percorsi comunicativi che catalizzino i messaggi di xenofobia striscianti presenti nella nostra società, che destrutturino l’omologazione dei pensieri con una polifonia di opinioni e che invertino l’aggressione della crisi economica tramite la discussione del vasto progetto dei beni comuni, deprechiamo fermamente la presenza della propaganda fascista.
Non vogliamo entrare nel merito delle loro idee rigardanti la prossibile apertura di un McDonald, cosa che ci riserviamo di fare in altra sede, ma sulla vera essenza del partito politico di stampo apertamente neofascista.
Ebbene si, Forza Nuova, delle camicie nere del nuovo millennio che si professano di matrice rivoluzionaria, in realtà è un partito politico imperniato sul culto della forza, sull’ossessiva avversione all’omofobia, sull’odio razzista ed incline al revisionismo storico del nostro vissuto comune.
Lo slogan “Forza Nuova, vecchie me_de” semplifica così, in maniera lampante, la questione storica e politica. Di un passato che non passa. Di corsi e di ricorsi. Di fascismi e neofascismi.
Puo’ sembrare lontana l’Italia di ieri. Quella che visse il lungo ventennio fascista. L’Italia che conobbe la guerra e che diede vita, con i sacrifici della resistenza partigiana, la Costituzione. L’Italia distratta dalla ricostruzione ed abbagliata dal mito di una falsa pacificazione che non compì la necessaria opera di defascistizzazione della società civile e delle istituzioni. Così che il focolare sempre vivo del fascismo accompagnò tutta la vita repubblicana. Con decenni di aperte battaglie ideologiche, di violenti scontri e di vili attentati.
Venne la caduta del muto di Berlino, delle narrazioni e del sogno del comunismo, ma i fascismi rimasero vivi e vegeti. Cambiarono faccia e strategie diffondendosi in movimenti sempre più crescenti e, addirittura, fondando partiti.
Questa riflessione non è semplicemente la riproposizione, quasi nostalgica, di vecchie contrapposizioni ideologiche. Tra rossi e neri. Tra un noi e voi funzionale alla differenziazione identitaria che tenta di aggrapparsi alle ideologie del novecento per fronteggiare la superficialità del postmodernismo.
Quelle contrapposizioni non sono estinte, vecchie, ma attuali perché mai passate, mai risolte. Soltanto sopite ma che vanno affrontate.
E’ per questo che siamo spinti nel parlare a voce alta dei messaggi neofascisti. Parlare delle loro “sante” battaglie sulla tutela dell’ambiente, la lotta alle mafie, sulla difesa della famiglia e del lavoro che pubblicizzano il lato buonista del partito. Quelle contrapposizioni non sono estinte, vecchie, ma attuali perché mai passate, mai risolte. Soltanto sopite ma che vanno affrontate.
Per prima cosa bisogno tenere bene in considerare che il medium è intrinsecamente connotato dei valori fascisti del mittente. Sotto l'apparente nuovo buono, c'è il vecchio marcio.
Fuori fascisti dalla città!
foto tratta da (http://comeunbonobo.blogspot.com/2012/02/beppe-grillo-voltaire-e-forza-nuova.html)
Per seconda, alla parte manifesta della loro comunicazione si aggiunge il messaggio latente dell’ideologia. Che colpisce nel profondo dell’inconscio e si sedimenta nelle coscienze politiche degli italiani disorientati dalla globalizzazione e figli della destrutturazione dell’istruzione pubblica.
Guai a lasciare ancora spazio esente da critica alle azioni di Forza Nuova ed alle altre compagine di fascitelli!
Il rischio di risaltare la loro propaganda con della pubblicità gratuita non deve essere contemplato dalle pratiche degli antifascisti. Perché l’assenza di un affronto dei temi manifesti dalle camice nere odierne, con l’annessa diffusione dei contenuti nascosti, è un errore che non possiamo commettere.
Potremmo forse essere tacciati di predicare lo spirito democratico ma, in realtà, contraddirlo nei suoi capisaldi con azioni illiberali che contrastano il fondamentale diritto di opinione.
Fatto presente che, giustamente, il nostro ordinamento giuridico vieta la ricostruzione del partito fascista e l’apologia di fascismo, il nostro pensiero non vuole sfociare in un’opera di censura tout court.
Sappiamo che il potere sta in ogni modo cercando di imbrigliare il diritto di opinione e d’informazione. E una censura che utilizzi la ratio del fascismo è un pericolosa arma antidemocratica assolutamente da scongiurare.
Sappiamo che il potere sta in ogni modo cercando di imbrigliare il diritto di opinione e d’informazione. E una censura che utilizzi la ratio del fascismo è un pericolosa arma antidemocratica assolutamente da scongiurare.
Vogliamo soltanto dire, noi tutti, figli dell’antifascismo e della costituzione, che condanniamo questi estremismi di destra. E lo facciamo analizzando la loro pericolosità e manifestandolo apertamente.
Non si accettano messaggi da Forza Nuova.
foto tratta da (http://comeunbonobo.blogspot.com/2012/02/beppe-grillo-voltaire-e-forza-nuova.html)
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