❝Perché Fare Futuro si interessa a Marincola e ce lo propone come figura
esemplare?”. A me sembra chiaro che il significato dell’operazione non è
semplicemente promozionale. La strategia, piuttosto, è
culturale e politica. Si vuole presentare Giorgio Marincola come
modello di “negro ben integrato”, talmente integrato da combattere il
fascismo “in quanto giovane italiano”. Al contrario, la sua resistenza
non nasce dal senso, o dalla volontà, di appartenere a una Patria, ma da
motivazioni ideali, senza bandiera, unite al suo essere discriminato
per legge. Marincola non trovò, e non cercò, la sua identità in un vago
patriottismo. La trovò, piuttosto, nel suo essere partigiano.
[...] Vediamo i fascisti di Casa Pound baloccarsi con l’icona del Che, i radicali d’antan piazzare Gandhi nel simbolo del partito e Peppe Garibaldi tirato a destra e a sinistra per la manica rossa della camicia. Per questo ritengo che un narratore dovrebbe rifuggere proprio la costruzione di modelli, per ragioni etiche ed estetiche al tempo stesso. I personaggi più credibili e più riusciti hanno caratteri spuri. Le “mille storie alternative” vanno trovate “dentro” e “contro” ogni singolo individuo che emerge dagli archivi❞.
Il filo nero che lega neo fascismi e populismi. La risposta reazionaria alla domanda di rivoluzione. La cattura dell'immaginario e l'utilizzo del passato come «una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare e
mantenere in forma nel modo più utile» tipici della *cultura di destra* descritta da Furio Jesi. La confusione ideologica delle zone grigie del "ne destra nè sinistra" che si nutrono di parole
d’ordine confuse e riferimenti storici vaghi malcelando spesso forme di razzismo latente. La retorica dei «processi dal basso» cavalcata attraverso un uso della rete furbo e acritico. Al giornalista Giuliano Santoro e allo scrittore Wu Ming 2, occupatosi entrambi a più riprese di questi processi, il compito di spiegarle nel dibattito che aprirà la serata. Lo stesso Wu Ming 2 sarà uno dei protagonisti dell'evento successivo, strettamente legato al precedente.[...] Vediamo i fascisti di Casa Pound baloccarsi con l’icona del Che, i radicali d’antan piazzare Gandhi nel simbolo del partito e Peppe Garibaldi tirato a destra e a sinistra per la manica rossa della camicia. Per questo ritengo che un narratore dovrebbe rifuggere proprio la costruzione di modelli, per ragioni etiche ed estetiche al tempo stesso. I personaggi più credibili e più riusciti hanno caratteri spuri. Le “mille storie alternative” vanno trovate “dentro” e “contro” ogni singolo individuo che emerge dagli archivi❞.
gli autori Carlo Costa e Lorenzo Teodonio spiegano la vera cifra della lotta di Marincola:
"Le difficoltà di Giorgio nel trovare una definizione identitaria, lui che era mulatto nell’Italia e nell’Europa in cui le teorie razziste venivano messe in pratica, sono risolte nel suo essere un partigiano, in quel momento. Irrinunciabile per lui non era l’occasione di dare a noi la libertà futura. Irrinunciabile per lui era la sua identità di combattente, la sua razza partigiana"
READING RAZZA PARTIGIANA - Storia di Giorgio Marincola, partigiano nero e italiano
Il narratore Wu Ming 2, i due chitarristi dei Massimo Volume (Egle Sommacal e Stefano Pilia) e la sezione ritmica dei Settlefish
(Federico Oppi e Paul Pieretto) raccontano l'incontenibile vicenda
di Giorgio Marincola in 13 ballate elettriche. Musica popolare, somala e
italiana, capace di ricreare un'impasto di suoni che sa di
colonialismo e Resistenza, i due ingredienti fondamentali
dell'identità di Marincola.° La band:
Wu Ming 2, testi e voce, fa parte del collettivo di scrittori Wu Ming con cui ha realizzato i romanzi Q, 54, Altai e Manituana ed è autore di opere soliste quali Il Sentiero degli dei. A giorni uscirà la sua ultima fatica, Timira, romanzo meticcio che narra la storia di Isabella Marincola, sorella di Giorgio. Scritto a 4 mani con Antar Mohamed Marincola, nipote di Giorgio, rappresenta un ulteriore tassello del *Progetto Transmediale Multiautore* che gravita intorno a Razza Partigiana: "voci diverse che con mezzi diversi raccontano diversi pezzi – autonomi tra loro – di un comune universo narrativo".
Egle Sommacal, chitarrista e compositore, ha suonato con Detriti, Massimo Volume, Ulan Bator e Marsela. Come solista, ha pubblicato Legno e Tanto non arriva (Unhip Records). Dall’estate 2008 i Massimo Volume hanno ripreso l’attività dal vivo e hanno realizzato nel 2010 l'album Cattive Abitudini.
Federico Oppi, batterista in due storiche formazioni bolognesi (Settlefish, i 400colpi), ha preso parte a collaborazioni nell'ambito della musica tradizionale irlandese (Fiddler's Elbow, Moonshiners).
Paul Pieretto è dal 2003 bassista dei Settlefish e della cantante Senit. Fa parte anche di Supertele e A Classic Education.
Stefano Pilia, compositore elettroacustico e polistrumentista, è tra i fondatori del gruppo 3/4 HadBeenEliminated. Collabora stabilmente alle produzioni di Zimmerfrei, Cosmesi, Homemovies. Dal 2008 fa parte dei Massimo Volume.
NB: La stessa compagine di cantastorie ha realizzato un'altra lettura-concerto divenuta un audiolibro illustrato: Pontiac. Storia di una rivolta.
Il reading de Razza Partigiana sarà introdotto da Alterazione meets Kunta Kinte Sound - Dub&Cultura per la Resistenza, esperimento Dub Poetry che vuole "rendere omaggio alle Resistenze di tutti i popoli, di tutte le comunità, di tutta la società alla repressione di governi ed istituzioni". Lo stesso Kunta Kinte Sound continuerà a diffondere musica roots in vinile dal suo impianto autoprodotto fino a tarda notte. Vibrazioni resistenti.
1 commento:
Durante Razza Partigiana mi sono emozionata! Grazie Wu Ming, grazie musici, grazie organizzatori de Sciarada
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