Mi sono rotto il cazzo che bisogna essere lavoratori flessibili
come ergastolani in tournèe ma molto più sorridenti
Mi sono rotto il cazzo di fascisti che hanno il culto del corpo
diventano campioni di grecoromana e poi fanno gli agguati
ai ragazzini di notte in cinque contro uno siete delle merde
Mi sono rotto il cazzo che non sono d’accordo con te
ma morirei affinché tu possa dire la tua stronzata
che poi i nazisti sono giovani che amano la politica
i comunisti prendono a modello Cristo
mentre i preti contestualizzano le bestemmie
e nella guerra per la pace vince sempre il voto moderato
("Mi sono rotto il cazzo", Lo Stato Sociale)
Siamo 5 ragazzi nati verso la metà degli anni 80, tutti a Bologna, ma in ospedali diversi. Fino all'età puberale non avevamo internet, poi insieme ai peli è arrivato il modem 56k e tutto quello che ne consegue. Al momento stiamo portando in giro uno spettacolo musicale e ci facciamo chiamare Lo Stato Sociale. Abbiamo fatto un disco e due ep che si possono scaricare ed ascoltare grazie a quella tecnologia di cui sopra che ora si è evoluta e mangia le persone. Abbiamo creato Lo Stato Sociale per riempire un pomeriggio di noia e quando abbiamo iniziato suonavamo malissimo. Dopo tre anni e trecento concerti le cose sono cambiate ma non troppo: l'energia è aumentata esponenzialmente ma ancora non siamo capaci a suonare. Ci piace portare in giro il nostro baraccone e incrociare sempre più persone, sorrisi e gioie. Molti dicono che siamo uno dei nomi più interessanti del panorama musicale indipendente: non credetegli.
Lo Stato Sociale a noi di Sciarada piace parecchio. I 5 musici bolognesi vennero a suonare Società di Mutuo Soccorso di Corridonia quando erano semi-sconosciuti, e ascoltandoli dal vivo capimmo subito che sarebbero stato perfetti (approccio, stile, contenuti, musicalità...) per suonare alla festa della Liberazione che organizziamo ogni anno. Ora hanno fatto il botto e siamo particolarmenti contenti che suonino da noi
proprio questa volta che abbiamo intitolato la festa "storie liberate". Infatti Alberto Albi Cazzola (basso e voce), Francesco Checco Draicchio (synth), Lodovico Lodo Guenzi (voce, voce, chitarre, piano e synth), Alberto Bebo Guidetti (drum machine, synth e voce), Enrico Carrot Roberto (synth, cori) - "pupizzati" per la locandina dell'evento dalla nostra grafica resistente Valentina Marchionni - sono dei cantastorie. Storie quotidiane, intrise di ironia a volte demenziale, altre amara. Sul suggestivo palco della Villa Fermani metteranno in scena Tronisti della democrazia, uno spettacolo di teatro-canzone composto da corti teatrali e brani riarrangiati del disco d’esordio (Turisti della Democrazia), a quali farà seguito l'esecuzione di altri pezzi ormai storici del loro eterogeneo repertorio.
Il concerto - gratuito - inizierà intorno alle 22.00 e sarà preceduto da una serie di iniziative.
Alle 19.00 verranno inagurate la mostra fotografica collettiva Foto/narra il 25 aprile: Resistere oggi (le iscrizioni per partecipare resteranno aperte fino al 20 aprile) e l'installazione di Marco Buschi [R]esistenza L'Aquila- Festa della (non) ricostruzione, «sguarci di una celebrazione che non celebra né una ricorrenza né
una rinascita, né un passato né un futuro, piuttosto una tragica
immobilità». Dopo un lungo aperitivo-cena (gastronomia marchigiana resistente!) spazio al reading Soms 150. Appunti per una memoria condivisa dopo verrano letti lacerti della pubblicazione omonima realizzata per i 150 anni della Società Operaia di Corridonia: «112 pagine non numerate, copertina a colori, autoprodotto, corealizzato da 38 uomini e donne che stanno riscoprendo il senso della parola mutualismo».
Toccherà poi al concerto de lo Stato Sociale a cui seguirà, fino a notte fonda, la selezione musicale African Pigeons: «un dj-set terzomondista a base di Funk, Afrobeat, Jazz, Calypso & Caribbean Sounds!».
Ps: Per la compilation "Il calendisco" (Garrincha dischi, 2012) Lo Stato Sociale ha realizzato una cover del canto della resistenza Festa d'aprile" che fu composta da Sergio Liberovici e Franco Antonicelli elaborando i testi degli stornelli che venivano mandati in onda dall'emittente partigiana Radio Libertà. Eccola:
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